La Tecnica

Le "1928" sono lunghe 13,89 metri compresi gli organi di aggancio. La cassa, in struttura metallica chiodata, ha una larghezza di 2,35 metri (questo all'epoca richiese l'adeguamento dell'interbinario in numerose curve). Le porte sono ad antine ripieghevoli a comando pneumatico (sperimentato solo l'anno prima, 1927, sugli autobus di Liegi dalla TIBB di Milano). I 4 motori di trazione, uno per ogni asse, da 21 kw consentono di raggiungere una velocità massima di 42 Km/h. L'alimentazione, a 600 V c.c., avveniva per mezzo di un'asta metallica con rotella (la tipica "perteghetta") in seguito, dal 1972, sostituita da un pantografo a braccio.

In origine tutte le vetture disponevano solo delle porte centrali e anteriori, in seguito, tra il 1931 e il 1936, vennero pure dotate di una semiporta posteriore e, tra il 1938 e il 1939, la stessa venne resa di ampiezza pari a quella delle altre due porte. Scompariva cosi anche il caratteristico ed elegante "salottino" posteriore con i divanetti imbottiti e ricoperti di velluto rosso. Nei primissimi tempi di esercizio la colorazione fu una combinazione di nocciola e crema, presto sostituita dal comune verde a due tonalità (verde vagone e verde veronese) e negli anni settanta dall'attuale arancione. Nel corso del 2007 alcune 1500 sono state ricoperte, tramite fogli adesivi, da una pubblicità integrale; mentre alla fine del 2007 è iniziata la ricoloritura di un gruppo di vetture nella livrea originaria. In origine la capienza era di 125 passeggeri, dei quali 31 seduti, mentre adesso è di 130 passeggeri, dei quali 29 seduti.

Le vetture prototipo furono classificate 1501 e 1502, mentre le vetture di serie vennero numerate dal 1503 al 2002.